CHERCHI, Paolo, «“Se confessaren los huns ab los altres” (Tirant, cap. 296)», Tirant, 18, (2015), pp. 285-290.
https://ojs.uv.es/index.php/Tirant/article/view/7868
[Resum de l’autor]
La nota riconstruisce la tradizione della confessione fatta ad amici o conoscenti laici, tradizione che ha le prime testimonianze in Beda il Venerabile e che cadde in disuso nel periodo del Concilio di Trento. Questo riconstruzione spiega un episodio del Tirant lo Blanch (cap. 296 e cap. 299) e dimostra che la fonte non è solo di natura folklorica ma anche di natura teologica.
Confessione, naufragio, laico, sacerdote, in puncto mortis
CHERCHI, Paolo, «Ammiraglio Tirante: l’ideale di un mediterraneo unito», 19, (2016)
https://ojs.uv.es/index.php/Tirant/article/view/9493
RESUM
Il saggio offre una lettura del Tirant lo Blanc da un’angolatura che appartiene alla disciplina degli studi mediterranei. Esamina il tema del mare frequente nel romanzo in cui Tirant si mostra un ammiraglio di valore pari a quello mostrato dal cavaliere. Il mare separa e unisce popoli e culture. Tirante naufrago in Africa conosce i suoi potenziali nemici nel loro mondo, e questo contribuisce a cambiarne il ruolo da conquistatore a “civilizzatore” e quindi a renderlo più atto a reggere l’impero. Nel romanzo si propugna un programma che è ideologico e utopistico: unire il Mediterraneo sotto un unico impero cristiano.
ABSTRACT
This essay presents a reading of Tirant lo Blanc from the point of view of the discipline of Mediterranean studies. It examines the frequent presence of the sea in the novel through which Tirant shows a prowess equal to that of his being a knight. The sea separates and unites cultures. Tirant, shipwrecked in Africa, gets to know his enemies from the inside and this inspires him to civilize or Christianize them, a trait that makes him better fit to rule over an empire. The novel pushes a program that is both ideological and utopistic at the same time: to unify the Mediterranean under one single Christian kindom.
Tirant lo Blanc, romanzo medievale, Mediterraneo, ammiragliomedieval romance, Mediterranean see, Admiral
CHERCHI, Paolo, «Gli stratagemmi del Tirant lo Blanc», Tirant, 17, (2014), pp. pp. 239-256.
https://dialnet.unirioja.es/servlet/articulo?codigo=5089375
Resum de l’autor: Un re musulmamo accusa Tirante di perfidia perché vince le battaglie con l’inganno. Effettivamente Tirante ricorre spesso a stratagemmi militari; ma lo stratagemma non è perfidia bensì astuzia di guerra, legittimata da un’antica tradizione e dal diritto canonico e dal diritto civile. Il saggio studia i vari stratagemmi presenti nel Tirante, concentrati nelle parti constantinopolitane e africane, e li inquadra nella tradizione letteraria e giuridica, e li studia nel contesto del romanzo. Essi non solo contribuiscono all’idea del nuovo eroe “intelligente” che combina la forza del leone con l’astuzia della volpe, per usare una metafora di Machiavelli, ma si inserisce nella natura “teatrale” del romanzo perché lo stratagemma è in buona parte una “finzione” che appare vera ma che inganna chi l’osserva.
CHERCHI, Paolo, «Joanot Martorell, Ausiàs March e la Vita nuova», L'Alighieri (Rassegna dantesca), 40, (2012), pp. 109-113.
nova sèrie (juliol-desembre 2012)
CHERCHI, Paolo, «L’orazione parenetica e profetica di Abdal·là Salomó: Tirant lo Blanc, CXLIII», eHumanista/IVITRA, 8, (2015), pp. 227-239.
CHERCHI, Paolo, «La leggenda del collare del cervo nel Tirant lo Blanc», Cultura Neolatina, LXII, 3-4 (2012), pp. 317-323.
CHERCHI, Paolo, «Un Catone arabo: Tirant, caps. cccxliv - cccxlv / An arab Cato: Tirant, chapters cccxliv – cccxlv», 20, (2017), pp. 161-168.
https://ojs.uv.es/index.php/Tirant/article/view/11236/10494
RESUM
La “lamentaciò que féu el rei de Tunis ans de morir” (Tirant, caps. cccxliv-cccxlv) è un discorso che ha tinte stoicheggianti e si incentra sull’idea della gloria e della fama, per concludere che l’unico modo di conquistare la libertà e la fortuna quando sono avverse è di farlo con la propria morte. Strapparsi le bende e aprirsi le ferite per “cacciare” la propria anima dal corpo, ricorda il modo in cui Catone morì. Catone si diede la morte in un modo che rimase esemplare, e Seneca lo descrive in una delle sue Epistolae ad Lucilium. Questo episodio narrato da Seneca era accessibile a Joanot Martorell in traduzione catalana (in due versioni). Ma la fonte più probabile di Martorell è la versione della morte di Catone che Seneca offre ne De Providentia, perché questa combina l’atto del suicidio, la sua rimozione delle bende e il discorso sulla morte come supremo gesto liberatorio e di assoluta indipendenza.
ABSTRACT
The “lamentaciò que féu el rei de Tunis ans de morir” (Tirant, caps. cccxliv-cccxlv) is a stoic speech that focuses on the idea of glory and fame, to conclude that the only way to conquer freedom and good fortune when they are adversaries is to do so with their own death. Tearing the bandages and opening their wounds to “hunt” their soul out of the body, recalls the way Cato died. Cato died in a way that remained exemplary, and Seneca describes it in one of his Epistolae ad Lucilium. This episode narrated by Seneca was accessible to Joanot Martorell in Catalan translation (in two versions). But the most probable source of Martorell remains Senecan version of the same death in his De Providentia, because this version combines the act of suicide, its removal of the bandages, and the speech of death as the supreme liberating gesture of absolute independence.
Tirant lo Blanc, estoicisme, Cató, Sèneca, Epistolae ad Lucilium, De providentia
CHINER GIMENO, Jaume Josep i Jesús VILLALMANZO, «Faura-Almarig, señorío de los Martorell», Arse (Boletín anual del Centro Arqueológico Saguntino), 26, (1991), pp. 75-88.
CHINER GIMENO, Jaume Josep i Jesús VILLALMANZO, «Joanot Martorell, Galba y el Tirant en un documento inédito de 1465», Ínsula, 530, (1991), pp. 4-6.
CHINER GIMENO, Jaume Josep i Jesús VILLALMANZO, La pluma y la espada. Estudio documental sobre Joanot Martorell y su familia (1373-1483), Estudis, 1, València, Ajuntament de València, 1992, 484 pp.
Ressenya en la Revista de Filología Románica, 19, 1993, pp. 410-414, i en A Sol Post. Estudis de Llengua i Literatura, 5, 1995 (R. Alemany).
[Transcripció i estudi de 628 documents d'arxiu, molts d'ells fins ara inèdits, referents a Joanot Martorell i als seus immediats avantpassats, que permet als autors precissar i rectificar dades de la biografia de Martorell (viatges, situació econòmica, etc.), acotar-ne la durada 1405/10-1465 i determinar que fou l'únic autor del Tirant.] [BAHLM, 1992, nº 187]